martedì 21 giugno 2011

a bloody red moon with emerald stars, in a shiny silver sky

Viaggiavo a mille all'ora e mi scivolava tutto addosso, 
non vedevo nulla, perché non avevo gli occhi per farlo.
Poi all'improvviso ci siamo scontrate e nella mia vita sei piombata.
Una stella cadente che lascia una lunga scia di zaffiri e ametiste nel cielo stellato.
Una meteora, che con la sua prorompente forza scaraventa tutto il superfluo via.
Ti sei seduta a gambe incrociate di fronte a me, i lunghi capelli sciolti, gli occhi chiusi.
Hai passato le tue mani su un occhio e poi sull'altro, sfiorandomi leggermente le palpebre.
Mi hai accarezzato il viso disegnando cerchi e spirali, intonando con voce soave canti arcani.
Ti ho ascoltata, e delle tue parole la mia anima si è abbeverata,
tutte le ferite del passato e del presente, lenite lentamente.
E appena hai smesso di cantare ho riaperto gli occhi, 
e all'improvviso riuscivo a vedere,
                                           a vederti,
                                                  e a vedere tutto.
Mi sentivo rinata e colma d'infinita gioia.
E tu soddisfatta mi hai sorriso, e a ritmo di una musica immaginaria mi hai chiesto di danzare.
Abbiamo volteggiato e abbiamo riso,
e io finalmente ho scoperto quanto sono belle le stelle, e quant'è accecante il sole.
Abbiamo danzato a piedi nudi sotto una luna rossa accanto alle sue compagne stelle, verdi come smeraldi, incastonate in uno scintillante cielo argentato.
Abbiamo ballato avvolte dai raggi rubino,
seguendo il ritmo del nostro respiro.

Affy Améthyste J. Howl



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